Il Centro per la storia della resistenza e della deportazione di Lione

"Free Ebrei, IV, 2, settembre 2015

Il Centro per la storia della resistenza e della deportazione di Lione

di Vincenzo Pinto

Abstract

Vincenzo Pinto talks about his visit of CHRD in Lyon and analyzes the politics of memory in a historical perspective.

Il Centre d'Histoire de la résistance et de la déportation (CHRD), sito in avenue Berhelot 14 a Lione, è il corrispettivo di un Istituto italiano della Storia della Resistenza. Una parte del Centro è stato adibito a museo della resistenza e della deportazione. Situato nel vecchio sito dell'École de Santé Militaire (Scuola di Sanità Militare), il CHRD fu occupato nella primavera del 1943 dalla Gestapo guidata da Klaus Barbie e fu quindi testimone della barbarie nazista (venivano infatti torturati i prigionieri e i membri della Resistenza, fra cui Jean Moulin). Dopo la distruzione per mano alleata nel maggio del 1944, fu solo nell'ottobre del 1992 che venne aperto il Museo e il centro bibliografico vero e proprio.

L'obiettivo della galleria dell'esposizione permanente è quello di offrire una panoramica globale del periodo bellico. Gli assi portati dell'esposizione sono tre: l'impegno (vengono esposte le scelte di uomini e associazioni durante la guerra), la propaganda (abbiamo una sequela di immagini e temi che contribuirono alla formazione dell'opinione pubblica) e l'evento in sé (una cronologia spazio-temporale degli avvenimenti più importanti dall'occupazione sino alla liberazione, ma anche i luoghi della vita quotidiana). Non mancano i documenti audiovisivi e iconografici, nonché un auditorium che presenta il video integrale del processo celebrato contro Barbie (il "boia di Lione") tra il maggio e il luglio del 1987.

Come abbiamo detto, il CDRD è un luogo di riflessione didatticamente ben fatto. Non si descrivono, infatti, solo le rovine e la disperazione della guerra ma anche e soprattutto una  "vita intellettuale, religiosa e sociale intensa", dalle riviste cristiane ai diversi gruppi partigiani (Combat, Franc-Tireur, Libération-Sud, L'Insurgé, Témoignage Chrétien, Le Coq enchaîné). Grande importanza viene data anche al percorso di deportazione dei "politici" e degli "ebrei", dai campi di prigionia francesi sino ad Auschwitz-Birkenau. Alcune pareti sono appositamente dedicate alle "sorti" degli ebrei di Lione e alle storie di alcuni sopravvissuti, con l'esposizione di foto, di documenti e di percorsi biografici.

L'elemento caratterizzante il CDRD è, a nostro avviso, un senso di unità e di unificazione fra il movimento resistenziale e la minoranza ebraica perseguitata. Pur essendo molto composito, il movimento resistenziale francese ha scelto di combattere unitamente contro la barbarie nazista per la liberazione della patria. Si può parlare quindi di una "guerra di liberazione patriottica" decisamente preponderante sulla "guerra civile" e sulla "guerra di classe" (per usare le categorie di Claudio Pavone). La scelta, che potrebbe apparire discutibile agli occhi di un italiano, va forse contestualizzata nella situazione politica francese più generale e nel caso lionese in particolare. Centro della resistenza francese, Lione fu liberata il 3 settembre 1944 dalla I Divisione francese libera (DFL) e dalle Forze francesi dell'Interno (il CNL francese), fregiandosi di essere la seconda città dopo Parigi a costringere le truppe tedesche alla fuga. Non dimentichiamoci, inoltre, che Lione, nel cui stemma araldico campeggiano un leone grigio e tre gigli della casa reale, è considerata una delle città religiosamente più conservatrici e più fedeli alla tradizione centralista francese.

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Citazione:

Vincenzo Pinto, Il Centro per la storia della resistenza e della deportazione di Lione, "Free Ebrei", IV, 2, settembre 2015

url: http://www.freeebrei.com/anno-iv-numero-2-luglio-dicembre-2015/il-centro-per-la-storia-della-resistenza-e-della-deportazione-di-lione