Morris Rosenfeld, Dos Bukh fun Liebe (estratti)
"Free Ebrei", III, 1, marzo 2014
Morris Rosenfeld, Dos Bukh fun Liebe (estratti)
a cura di Alessandra Cambatzu
Abstract
Alessandra Cambatzu translates into Italian an excerpt from "Dos Bukh fun Liebe" by Morris Rosenfeld, the Yiddish poet emigrated in America, who is know as "sweat-shop" poet.
Nato nel 1862 in una piccola città polacca dove i suoi antenati erano stati pescatori per generazioni, ricevette l'educazione solita ai ragazzi ebrei di umili origini. Padroneggiava sia tedesco che inglese, ma fu lo yiddish la “sua” lingua. Si recò dapprima in Inghilterra, per evitare il servizio militare, durissimo sotto il regime zarista, e lì imparò a fare il sarto. Successivamente fu in Olanda, dovette cercò di impiegarsi nella lavorazione dei diamanti; da lì andò in America, dove per molti anni lavorò nei terribili sweat-shop di New York rovinando irrimediabilmente la sua salute.
Miseria e difficoltà di ogni tipo non gli impedirono tuttavia di dirigere il New Yorker Morgenblatt e il Jewish Annals. Delegato al IV congresso sionista, a Londra, nel 900, tenne lezioni ad Harvard e Chicago.
Morì a New York nel 1923.
Definito da Leo Wiener, il grande studioso di letterature slave, “il poeta degli sweat-shops”, dobbiamo a lui un ritratto sobrio e impietoso di quella che era la vita degli ebrei emigrati dell'Europa orientale, ma fu anche poeta d'amore: le liriche qui presentate fanno parte del “Bukh fun libe” (lett. Il libro dell'amore), in cui in uno stile quasi prosastico assai lontano da artifici retorici e complesse metafore descrive con immediatezza e accenti di grande dolcezza e malinconia il rapporto tra uomo e donna.
Morris Rosenfeld su youtube “Dortn iz mayn rue plats”: http://www.youtube.com/watch?v=UwRc3mdWuds
Eppure ti amo
Hai un marito e dei bambini,
li ritieni un ostacolo
ma guardi me come un peccatore
perché ti ho confessato il mio desiderio.
tu pensi che io commetta solo peccati,
trasgressione terribile, un orrore!
Se oso dirti ciò con questa mia bocca.
Pensa quel che vuoi, io ti amo,
pensa il peggio di me, rifletti pure!
Per te sono solo un rovina famiglie,
eppure io ti amo.
Tre amori
Sul far del giorno le fece visita un uomo volgare,
disgustoso, dagli sciocchi discorsi,
lascivo e rozzo;
ella gli diede amore con grande passione.
Al mattino le fece visita un vecchio
un po' matto, a un passo dalla tomba,
carico d'anni, infreddolito ed emaciato,
egli cercava in lei solo calore.
Di notte le fece visita un giovane bello e forte,
un caldo amore era il suo scopo,
lei vorrebbe stare a lungo con lui,
con i suoi baci profondi
Ma lui l'amerà solo per un po',
lei vorrebbe essere la sua donna:
per questo qualunque “lui” va bene,
lei lo accarezza e gli vende il suo corpo.
Per me
Come sei bella!
Come sei pura!
Così leggiadra!
Così giovane!
Così splendente!
Fatta per me, solo per me,
nessun altro poeta sulla terra
potrà cantare il tuo divino valore.
Ho visto
Ti ho baciato sulla bocca
ti ho baciato sul collo
ti ho baciato sulle guance.
Ma poi ho visto chiaramente quel che c'è nel profondo del tuo cuore:
me l'hanno detto i tuoi occhi,
li ho guardati e mi sono dannato.
È successo
Non mi ami più, non più
lo vedo, è successo.
Non mi ami più, non più
e non vuoi più vedermi.
Mi hai avvertito più di una volta,
ma io pensavo che tu scherzassi,
mi hai avvertito e avvertito,
e alla fine è successo: mi odi.
Fantasia
Di cosa parlano i fiori nel giardino?
Dimmelo, amore mio, dimmelo!
Cosa cantano gli uccellini?
Dimmelo, amore mio, dimmelo!
Cosa mormorano le onde nel ruscello trasparente?
Dimmelo amore!
Cosa si agita nel mio ricordo?
Dimmelo, amore mio, dimmelo!
Ah, vecchie care cose dimenticate!
O giovinezza dolce e bella!
Sento da lontano la sua risata,
mentre siedo malato e sofferente.
Casella di testo
Citazione:
Morris Rosenfeld, Dos Bukh fun Liebe (estratti), a cura di Alessandra Cambatzu, "Free Ebrei. Rivista online di identità ebraica contemporanea", III, 1, marzo 2014
url: http://www.freeebrei.com/anno-iii-numero-1-gennaio-giugno-2014/morris-rosenfeld-dos-bukh-fun-liebe-estratti