Martin Buber, Il messaggio del chassidismo

"Free Ebrei", II, 2, settembre 2013 

Martin Buber, Il messaggio del chassidismo, a cura di Francesco Ferrari, Firenze, Giuntina, 2012, 204 pp.,€ 15

 

di Vincenzo Pinto

 

Abstract

Francesco Ferrari's collection of Martin Buber's essays focuses on the message of Hassidism according to the Austrian Jewish philosopher, that is the "ethicization of Kabala".

 

 

Francesco Ferrari raccoglie alcuni saggi di Martin Buber dedicati al messaggio del chassidismo. Il giovane filosofo ligure, che è alle prese con una tesi di dottorato in co-tutela fra l'Università di Genova e quella di Tubinga, si è già interessato nella sua tesi di laurea ai temi della presenza e della relazione nel pensiero di Buber, che sta sviluppando nel dottorato dedicato al rapporto fra religione e religiosità negli anni di formazione dello stesso filosofo ebreo. La raccolta di saggi è propedeutica al nucleo dei suoi primi studi: il rapporto tra forma e contenuto nel rapporto col divino nel pensiero ebraico, ovvero le diverse declinazioni di etica e religione a cavallo tra Otto- e Novecento.

La figura di Martin Buber riscuote da sempre un certo successo negli studi filosofici e teologici italiani. Dopo le sue prime opere, diffuse dalla Casa Editrice Israel negli anni Venti, c'è stata una renaissance tra gli anni Sessanta e Settanta grazie alle Edizioni di Comunità (interessate al tema del kibbutz) e – in misura minore – a Bompiani e Garzanti. Negli anni Ottanta è prevalso l'aspetto religioso su quello socio-politico per mano di Marietti, Elle Di Ci, Morcelliana, San Paolo e Gribaudi. Le opere chassidiche sono state pubblicate da Guanda, Mondadori e Il Melangolo a partire dagli anni Novanta. La Giuntina aveva già pubblicato La modernità della Parola (2000), Daniel (2003) e Una terra e due popoli (2007). Ferrari, già autore del saggio Presenza e relazione nel pensiero di Martin Buber (2012), riprende e sviluppa il filone religioso nell'ottica della "rivelazione eterna".

Il messaggio del chassidismo raccoglie alcuni saggi pubblicati tra gli anni Venti e Quaranta sulla base dell'edizione tedesca del 1952. Spinoza, Shabbetay Tzvi e il Baal Shem è apparso come prefazione al volume I libri chassidici (1927). Spirito e corpo del movimento chassidico è parte dell'introduzione a Il grande magid e i suoi seguaci (1921). Esistenza simbolica e sacramentale è l'esito di una conferenza tenuta ad Ascona nel 1934. Gli altri (Gli inizi; La pietra di fondazione; Dio e l'anima; L'amore per Dio e l'amore per il prossimo; Il luogo del chassidismo nella storia delle religioni) sono stati composti in ebraico a Gerusalemme durante la Seconda guerra mondiale, poi inseriti in un libro edito nel 1944. L'A. ci tiene a sottolineare come questa raccolta costituisca "un'unità di vita e di opera insieme ad altri due miei libri": I racconti del chassidismo e Gog e Magog (1949). Questo indica come il messaggio del chassidismo sia ritenuto non solo degno di studio ma anche d'esempio e di monito ai tempi moderni.

Il saggio introduttivo del C. è dedicato a illustrare la tesi buberiana secondo cui "il chassidismo è cabalà divenuta ethos" (p. 7). La convergenza tra meditazione chassidica e pensiero dialogico, maturata nel corso degli anni Venti e Trenta (in un periodo storico di crisi economica), viene espressa attraverso una serie di paralleli e confronti tra personalità del mondo ebraico e non solo. La novità del chassidismo non consiste in una teoria ma in una pratica: testimonia un dialogo biunivoco tra l'uomo e Dio. Religione ed etica non sono in conflitto fra loro, ma possono anzi coesistere armoniosamente. Il modello etico dello chassidismo è l'esistenza sacramentale nel mondo, che si realizza nella "novità" e "unicità" di ogni situazione umana. Il chassidismo è dunque "ethos dell'attimo": conta ciò che accade di volta in volta nell'ordinario. Se etica significa che ogni Io esiste sempre e solamente accompagnato da un Tu, allora – conclude il C. – la mistica può diventare dialogo grazie al chassidismo?

I saggi buberiani sono sì una sorta di apologia filosofica del chassidismo e della sua "novità" etico-religiosa, ma sono anche un confronto serrato con i fondamenti storici dell'ebraismo e del cristianesimo. Di qui l'esigenza di comprendere e ravvisare i limiti del pensiero spinoziano o quelli operativi di Shabbetay Tzvi o di Jakob Frank; di giustificare le origini storiche e religiose del chassidismo rispetto alle altre correnti ebraiche moderne e al cristianesimo storico. Buber entra nel merito del "successo" chassidico soffermandosi sul rapporto fra spirito e corpo, sulla funzione dello tzaddìk, sul pansacralismo, sulla trasformazione della mistica nell'etica, sull'interrelazione fra amore per Dio e quello per il prossimo, sulla santificazione del mondo umano attraverso la comunicazione delle anime comunitarie e sul suo ruolo nella storia delle religioni. In questo movimento religioso ebraico dell'Europa orientale s'incontrano la linea dell'istante e quella del tempo: fede e mistica non sono due mondi autonomi, ma sono correlati tra loro.

Questa raccolta permette di comprendere il legame tra filosofia della religione e pensiero religioso nell'opera di Buber. Ma ha un merito aggiunto: quello di aver illuminato la rilevanza del tempo storico su quello "mitico". Il C. non ha ritenuto di spendere molte considerazioni sull'humus culturale, sociale e familiare in cui è cresciuto Buber. Per esempio, il primato dell'etica sull'estetica, dell'istante sulla storia, del quotidiano sullo speciale non possono essere spiegati unicamente all'insegna della scoperta romantica del chassidismo oppure dall'umanesimo religioso di Buber, ma risente della crisi religiosa di fine Ottocento nel mondo luterano, esemplificata dalla figura di Nietzsche, e dalla crisi politica nel mondo ebraico, esemplificata dal sionismo. Un lavoro anche di natura filosofica sul pensiero di Buber non può ignorare le coordinate personali e sociali in cui l'ebreo galiziano visse e crebbe, che gli fecero comprendere il valore della santificazione del quotidiano.

Casella di testo

Citazione:

Martin Buber, Il messaggio del chassidismo, a cura di Francesco Ferrari (recensione di Vincenzo Pinto), "Free Ebrei. Rivista online di identità ebraica contemporanea", II, 2, settembre 2013

url: http://www.freeebrei.com/anno-ii-numero-2-luglio-dicembre-2013/martin-buber-il-messaggio-del-chassidismo