Georges Bensoussan, Storia della Shoah

"Free Ebrei", III, 2, luglio 2014

Georges Bensoussan, Storia della Shoah, Firenze,Giuntina, 2013, 166 pp., € 12 

 

di Claudio Vercelli

 

Abstract

Georges Bensoussan's essay is perhaps the most valuable sinthesys of the history of Shoah which can be read by anyone who has not a deep knowledge of the subject.

Ci sono volumi essenziali, sia per la loro asciutta coerenza, sia per la capacità di dare chiaro riscontro di oggetti storici altrimenti complessi e facilmente manipolabili. A più di quindici anni dalla sua pubblicazione in lingua francese esce finalmente anche in Italia, con un’ottima traduzione, la Storia della Shoah (Firenze, Giuntina, 2013, pp. 166, 12 €) di Georges Bensoussan. Si tratta di un testo sintetico, inteso come un vademecum, che raccoglie tutti i pregi di una pubblicazione propedeutica evitando i difetti di certe sintesi che, per stare dentro certi limiti di stesura (e pensiero), omettono o semplificano. L’autore è noto tra gli studiosi così come anche tra il pubblico generalista d’Oltralpe. Storico contemporaneista, allievo di Albert Soboul, già insegnante di liceo e poi direttore di ricerca, si è impegnato particolarmente nella storia delle idee tra il XIX e il XX secolo. Dopo di che si è fatto conoscere soprattutto per le sue numerosissime opere sulla storia dell’ebraismo. Suo è un lavoro imprescindibile quale Il sionismo. Una storia politica e intellettuale, tradotto nel nostro paese nel 2007.

Attualmente occupa il ruolo di responsabile editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi ed di direttore della «Revue d'histoire de la Shoah». Scarsamente proclive alla celebratività e alla convenzionalità Bensoussan può, a ragione, essere ascritto a quell’ampia ed eterogenea corrente di autori che con le loro ricerche si sono adoperati per rileggere i paradigmi della storia contemporanea sfrondandoli delle retoriche commemorative. Non per questo va ritenuto in odore di revisionismo, trattandosi, in tale caso, di ben altro ordine di questioni. Il volume si compone di sei capitoli, articolati secondo un intreccio cronologico, a partire da prima del nazismo per giungere ai giorni nostri, che si incontra con una serie di questioni di ordine logico: il come, il quando, il dove e, nella misura in cui tale quesito sia lecito formulare, il perché. Il primo capitolo è un quadro d’insieme sulla condizione degli ebrei europei in età contemporanea. Poche nozioni e alcuni stringenti riferimenti di massima per accedere ad una dimensione contestualizzante. Il capitolo successivo identifica i termini di quella che è definita come l’«esclusione legale», operata dalla Germania, ma in rapporto ad una vera e propria politica europea dell’abbandono degli ebrei al loro destino, tra l’ascesa di Hitler al potere e l’inizio della Seconda guerra mondiale. Passaggio dirimente è quello che si consuma tra l’occupazione dell’Austria, il fallimento della conferenza di Évian e la «Notte dei cristalli», tre tappe racchiuse nel 1938. Il terzo capitolo, concentrato su meno di tre anni, in sé cruciali, il periodo compreso tra il 1939 e il 1941, definisce i termini politici, culturali e operativi della manifestazione di un’intenzione sterminazionista che, con l’invasione dell’Unione sovietica, avrebbe poi assunto definitiva sostanza. L’intreccio tra dimensione legale del percorso decisionale e adattamenti empirici è essenziale per cogliere lo strutturarsi, attraverso ciò che è stata definita una «radicalità cumulativa», di una volontà criminale a livello di apparati di Stato. Bensoussan ci restituisce il senso sia della complessità di questo progressivo declivio, sia della determinazione che vi fu impiegata. 

La sua scrittura sfugge quindi al falso, nonché stantio, dilemma tra intenzionalismo (i nazisti volevano da sempre assassinare tutti gli ebrei) e funzionalismo (lo fecero solo in ragione del determinarsi di peculiari condizioni), per riformulare la questione daccapo, ridefinendo i confini tra volontà e occasionalità. Il quarto capitolo dà quindi conto della fisionomia e della natura della «Soluzione finale della questione ebraica» in pagine tanto dense quanto stringate. La bontà della sua scrittura sta nella costante capacità di unire i dati alla loro contestualizzazione temporale e logica. I due capitoli successivi sono infine dedicati alle vittime, alla storia e alla memoria dello sterminio. Di fatto il volume, che si raccomanda come attendibile introduzione soprattutto per quanti ancora non hanno messo a fuoco il suo oggetto di riflessione, è ad oggi la migliore sintesi disponibile sul mercato italiano.

Casella di testo

Citazione:

Georges Bensoussan, Storia della Shoah (recensione di Claudio Vercelli), "Free Ebrei. Rivista online di identità ebraica contemporanea", III, 2, luglio 2014

url: http://www.freeebrei.com/anno-iii-numero-2-luglio-dicembre-2014/georges-bensoussan-storia-dellolocausto