I murales ebraici di Santa Maria al Bagno

"Free Ebrei", III, 2, agosto 2014

I murales ebraici di Santa Maria al Bagno

di Vincenzo Pinto

Abstract

Vincenzo Pinto analyzes Jewish murales in Italian Salento and tries to analyze the memory in a historical perspective

 

Santa Maria al Bagno è un bel paesino poco a nord di Gallipoli, luogo di villeggiatura durante la lunga estate salentina. Tra il 1943 e il 1947 la località del comune di Nardò diede vita a un "centro di esemplare efficienza", al fine di favorire la "necessaria assistenza in favore degli ebrei liberati dai campi di sterminio, in viaggia verso il nascente Stata di lsraele". Dopo l'ottenimento della medaglia d'oro al valore civile per merito del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (25 gennaio 2005), il comune di Nardò ha deciso di recuperare e conservare le "memorie relative al campo di accoglienza" e di salvaguardare i murales ebraici realizzati dal profugo rumeno Zvi Miller e da altri profughi ebrei durante la permanenza nel campo. Grazie alla mobilitazione e all'impegno dell'APME (Associazione Pro-Murales Ebraici), il comune è riuscito a ottenere dalla Regione Puglia i finanziamenti necessari all'erezione di un museo che ospitasse gli affreschi. Il Museo della Memoria e dell'Accoglienza, inaugurato il 14 gennaio 2009,ospita sia i murales di Miller, sia una mostra fotografica organizzata dall'APME che ricostruisce le vicende umane di quei giorni difficili e pieni di speranza. Da segnalare la vicenda dell'ex profugo Jakob Ehrlich, giunto in Puglia nel 2001 dopo oltre 50 anni per avere notizie dell'amico neritino Vittorio Perrone. La sua vicenda umana ha indubbiamente contributo alla sensibilizzazione della Presidenza della Repubblica e della Regione Puglia.

 

Io e mia moglie siamo stati in villeggiatura in Salento nel mese di agosto 2014. Abbiamo colto l'occasione per visitare i murales di Santa Maria al Bagno. Spiace ammettere come le indicazioni e le informazioni reperite in loco fossero poche e frammentarie, a dimostrazione di come la cultura e la memoria siano di scarso interesse in Italia. La stagione balneare ha sfavorito la visita del Museo, aperto soltanto la sera del fine settimana. In ogni caso, questa è una dimostrazione di come gli italiani (i pugliesi in questo caso) siano un popolo capace di accogliere le persone bisognose e come l'Italia rappresenti un ponte ideale verso il Mediterraneo levantino, abitato oggi anche da ebrei israeliani.

 

Non esiste una pubblicazione dedicata al Museo della Memoria e dell'Accoglienza, se non questo scarno volantino: http://www.comune.nardo.le.it/file/depliant%20museo%20memoria.pdf.

Ecco il sito del Museo: http://www.museomurales.it/museo/

Qui di seguito posto alcune foto scattate da me e da mia moglie e la rielaborazione di alcune informazioni contenute sulle didascalie della mostra fotografica dell'APME.

 

Ecco i tre murales di Zvi Miller:

Qui di seguito le didascalie da noi fotografate:

Infine, io e Sandra:

Casella di testo

Citazione:

Vincenzo Pinto, I murales ebraici di Santa Maria al Bagno, "Free Ebrei. Rivista online di identità ebraica contemporanea", III, 2, agosto 2014

url: http://www.freeebrei.com/anno-iii-numero-2-luglio-dicembre-2014/i-murales-ebraici-di-santa-maria-al-bagno