Adele Valeria Messina, stagista alla Casa della Memoria e della Storia in Roma negli anni 2007-2008, consegue il Master Universitario Internazionale di II livello in Didattica Della Shoah (2008) presso l'Università degli Studi di Roma Tre. Durante il Dottorato di ricerca in "Politica, Società e Cultura" presso l’Università della Calabria e concluso il 28 gennaio 2013, ripercorre la distruzione degli ebrei a partire da una rivisitazione della letteratura sociologica (dal 1933 in poi). Il lavoro, che mette in forte discussione lo stereotipo secondo il quale la sociologia arriva in ritardo nello studio della shoah e che finisce col dimostrare le debolezze di tale assunzione, sta per essere pubblicato dall’Academic Studies Press. Negli stessi anni riesce a intervistare Anna Pawełczńska, Zofia Posmysz-Piasecka e Hanna K. Ulatowska, sopravvisute ad Auschwitz. Dal 2011 al 2013 segue dei corsi di formazione a Gerusalemme, Parigi, Berlino e Lublino sulla trasmissione della Shoah organizzati dallo Yad Vashem e dal Mémorial de la Shoah. Sta continuando gli studi in lingua ebraica dopo un primo Ulpan all’Università di Haifa (2013). Attualmente è membro del Laboratorio di ricerca in Storia, Filosofia e Politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria dove ha tenuto un Corso in Storia Contemporanea nell'ambito dell'"Azione di sostegno agli studenti".
Tra i suo convegni si ricordano: La non modernità della Shoah, Università Roma Tre, 10 maggio 2011; “Pulire il paese da ogni grumo insolubile”: razzismo e antisemitismo nell’America della grande crisi, Unical, gennaio 2012; L’area grigia. Alleanze nell’ombra. Mafie ed economie locali in Sicilia e nel Mezzogiorno, Unical, dicembre 2012; Paul Neurath: da prigioniero politico a scienziato sociale, Unical, aprile 2013 e Il KL-VL di Auschwitz visto con gli occhi di una scienziata sociale: la deportazione politica di Anna Pawełczyńska, Unical, febbraio 2015. |
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