Ber Dov Borochov, Il tempo che verrà, a cura di Alessandra Cambatzu

"Free Ebrei", III, 2, ottobre 2014

Ber Dov Borochov, Il tempo che verrà. Ebrei tra Galut e Palestina, a cura di Alessandra Cambatzu, Livorno, Salomone Belforte, 2012, 134pp., € 14

 

di Sigrid Sohn

 

Abstract

Alessandra Cambatzu's first Italian edition of Ber Dov Borochov's writings allows Italian reader to understand the particular character of the founder of Marxist Zionism and his engagement with Yiddish culture and language.

Alessandra Cambatzu ha tradotto libro un piccolo ma impegnativo: i quattro saggi di Dov Ber Bochorov ci spiegano esaurientemente cos’è il sionismo. Spiegazioni molto utili, perché questi saggi, scritti all'inizio del secolo scorso dal 1905 al 1916, chiariscono una volta per tutte cosa si intenda per nazionalismo politico - economico, proprio quello che intendeva Theodor Herzl quando scrisse, qualche anno prima, il suo libro programmatico Der Judenstaat (“Lo stato ebraico”) e che è differente del sionismo culturale di Achad Haam, contemporaneo di Bochorov, che criticò il sionismo politico di Herzl.

Sebbene nella conferenza di Czernowitz (1908) tra ebraico e yiddish, la scelta fosse caduta sul ebraico, Bochorov scrisse nel 1913 un bellissimo saggio sulla filologia yiddish contenuto in questa raccolta. In questo articolo si chiarisce finalmente che lo yiddish è una lingua autonoma, a se stante, e non un “jargon” tedesco. La disputa durò ancora a lungo e solo oggi allo yiddish spettano, in molte parti del mondo e anche in Israele, i dovuti riconoscimenti.

Spetta ad Alessandra Cambatzu che ha puntualmente tradotto un testo non facile, il merito di chiarire molti dubbi circa sionismo e lingua yiddish che sono tuttora vivi.

Casella di testo

Citazione: 

Ber D. Borochov, Il tempo che verrà, a cura di Alessandra Cambatzu (recensione di Sigrid Sohn), "Free Ebrei. Rivista online di identità ebraica contemporanea", III, 2, ottobre 2014

url: http://www.freeebrei.com/anno-iii-numero-2-luglio-dicembre-2014/ber-dov-borochov-il-tempo-che-verr-a-cura-di-alessandra-cambatzu